34 § Al gioco si perde, è matematico

- postato il: [20 Giugno 2013]

Studenti a lezione di “probabilità” per capire quanto è pericoloso l’azzardo


«Alla lunga si perde sempre». Sempre. Brutte notizie per i giocatori d’azzardo incalliti: la fortuna non esiste. O meglio: c’è, a volte bacia gli audaci, ma soltanto quelli occasionali. Perché - appunto - alla lunga al gioco si perde sempre. 
A dirlo non è uno psicologo, né un educatore impegnato in una campagna contro la dipendenza. «Alla lunga si perde» è un principio della matematica. Di più: grazie a una semplice moltiplicazione («Semplice sulla carta, ma difficile da far propria») un giocatore inarrestabile può sapere in anticipo quanto perderà esattamente, dopo mesi o anni di tentativi. 
 
Il banco vince
Paolo Canova e Diego Rizzuto, esperti nel calcolo delle probabilità, ospiti ieri al convegno «A che gioco giochiamo?» promosso da Regione e Aress, sono chiari. «Ogni gioco è naturalmente organizzato per far guadagnare il banco. E il banco ha sovente un margine fisso e sicuro di guadagno». 
La sconfitta, alla lunga, è un calcolo. «Ciò che uno perde è il prodotto del margine di guadagno del banco moltiplicato per la somma giocata nel tempo». Perché ogni gioco (roulette, Superenalotto, Win for Life) hanno una loro percentuale di vincita sicura. 
Paolo e Diego hanno la prova provata di questa equazione: sono stati in grado di dire a una donna, giocatrice compulsiva, quanto si sarebbe giocata nel giro di pochi anni (330 milioni) tentando sempre allo stesso azzardo e puntando praticamente sempre la medesima somma. 
 
La regola d’oro
«Per perdere poco bisogna giocare poco», è la conclusione quasi lapalissiana. In realtà si nasconde una verità profonda: «Puntare per provare l’ebbrezza della vittoria, per realizzare un piccolo desiderio - sostengono Canova e Rizzuto - può portare al massimo a una delusione e a qualche euro in meno. Ma chi gioca per cambiare la propria vita non ha speranza di realizzare il proprio sogno, anzi». 
 
Famiglie rovinate
La Regione Piemonte, da tempo in prima linea per fermare l’azzardo, ha pronta una proposta di legge per cercare di arginare la piaga: «Ci sono famiglie - spiega Paola Monaci, coordinatrice della Commissione tecnica regionale contro le dipendenze - che vanno in rovina, e mogli o mariti che scoprono che il loro coniuge gioca quando ormai la situazione è tragica, al limite del suicidio, che è troppo spesso la strada che si imbocca quando si perde tutto». Nelle scuole - ha annunciato Mario Gabello, dell’assessorato all’Istruzione - saranno organizzati corsi per gli studenti superiori». 
La matematica dice che, nell’arco di un solo anno, abbiamo una probabilità su quasi due milioni di vincere al Win For Life. È molto più probabile schiantarsi e morire al volante di un auto (1 probabilità su 20 mila) o precipitare a bordo di un aereo (1 probabilità su 500 mila). 
Meglio giocare poco, occasionalmente . «“Poco” o “tanto” sono in realtà confini che dipendono dal tipo di azzardo che si sta tentando». Ma oltre un certo limite il risultato è identico, la sconfitta scontata. Matematico. 

Source: lastampa.it (di Marco Accossato)
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